Programma Regionale Integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro Autistico
L’audizione svolta in Commissione Sanità della Regione Emilia-Romagna il 13 ottobre 2015 sulle tematiche dell’autismo, è stata una tappa importante del percorso che oggi ci ha portato ad approvare, all’interno della Commissione, il PRIA 2016-2018.
L’autismo è una patologia molto diffusa e con implicazioni molto diversificate, ma solo negli ultimi anni ha avuto l’attenzione che merita: nel 2015 il parlamento ha approvato una nuova legge in favore dell’autismo anche se senza finanziamenti; la Regione Emilia Romagna ha portato avanti 2 PRIA: 2009-2011 e 2012-2014.
Nei vari territori si sono costituite diverse Associazioni che si occupano di autismo; in ragione dei PRIA vigenti, hanno cominciato a strutturarsi nelle varie ASL della Regione HUB (centri direzionali) e SPOKE (succursali) per gestire al meglio questa patologia. Ci sono Territori che hanno avviato, anche grazie allo stimolo costante delle Famiglie e delle Associazioni, buone pratiche, in altre realtà purtroppo siamo ancora lontani dall’essere soddisfacenti.
Il PRIA che oggi abbiamo approvato, seppur non perfetto, è il migliore dei PRIA possibili avendo recepito molte delle richieste fatte dai vari portatori di interessi che in queste settimane hanno interloquito con i Commissari e i Responsabili dell’Assessorato.
Evidenzio i gli aspetti essenziali di questo percorso:
- porre al centro dell’attenzione di tutti noi i problemi che i malati e le loro famiglie vivono e creato in noi la consapevolezza che i fari accesi su questo grave problema non vanno spenti, ma semmai implementati e quindi la Commissione ha preso l’impegno unanime di seguire da subito la realizzazione del PRIA sui territori in modo che alle buone intenzioni seguano i fatti. Implementazione e verifica saranno un impegno di tutti noi;
- creare un clima di reciproca fiducia e collaborazione fra tutti i soggetti coinvolti, Assessorato, Professionisti, Commissari, Associazioni, indispensabile per diffondere in maniera uniforme nel Territorio Regionale le buone pratiche;
- impegnarci, da subito, a fare lo stesso percorso per tutte le altre disabilità intellettive che, se supportate con buone pratiche di prevenzione, possono migliorare notevolmente la qualità della vita dei soggetti interessati e delle loro famiglie e fare anche risparmiare molte risorse.
Ringrazio per il grande lavoro svolto dai Responsabili dell’Assessorato, dai Commissari e, soprattutto, ringrazio le Famiglie che ci hanno spronato e supportato per la realizzazione di questo PRIA. Ricordiamo a tutti che noi continuiamo ad essere qui e che su questa partita molti di noi, io senz’altro, abbiamo messo e continueremo a mettere la faccia.