Si è svolto questa mattina a Faenza un primo incontro tra i sindaci dei quattro comuni capoluogo e i presidenti della provincia, i segretari delle Federazioni romagnole (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini) del Partito democratico, consiglieri regionali, parlamentari, senatori e l'europarlamentare Pd eletto in Romagna.
Obiettivo lavorare ...insieme per costruire una maggiore sinergia romagnola, anche in vista dei prossimi appuntamenti che riguarderanno il territorio: il Congresso regionale del Pd, sul piano politico; la legge sul riordino istituzionale che la Regione Emilia-Romagna si appresta a votare entro il mese di maggio, dal punto di vista istituzionale e amministrativo.
"Il nuovo assetto che emerge dalle riforme costituzionali e istituzionali in corso, in particolare dalla riforma del titolo V - spiegano gli eletti - rappresenta una grande occasione da cogliere. Una opportunità per la nostra Regione e i nostri territori, per proseguire e accelerare quel processo di autoriforma del sistema politico-istituzionale avviato in questi anni, teso ad allargare gli spazi di partecipazione democratica e di autogoverno, a rendere più efficienti le istituzioni democratiche e più efficace la loro azione di governo, valorizzando e mettendo in risalto tutte le positive esperienze condotte fino a qui".
In questi anni l’ambito territoriale romagnolo si è contraddistinto come il territorio più avanzato, sul versante della capacità di mettere a frutto e realizzare politiche di sistema e processi di aggregazione in area vasta di servizi, funzioni e Istituzioni.
Vi sono esempi chiari che confermano la virtuosità e l’ampiezza dei processi avviati. Innanzitutto la realizzazione dell’Unità sanitaria della Romagna come naturale compimento di un percorso durato qualche anno, di associazione e unificazione di servizi tra le quattro AUSL preesistenti.
Poi la fusione delle aziende di trasporto pubblico locale in un’unica società START Romagna, fino alle consolidate esperienze associative in campi strategici come il sistema Romagna Acque, i servizi pubblici locali e le politiche ambientali relative ai parchi, il sistema bibliotecario.
"Solo parlando con una voce sola - concludono gli esponenti del Partito democratico - potremo contare di più su temi strategici quali i trasporti, le infrastrutture e la mobilità, la difesa del suolo e il contrasto al dissesto idrogeologico, le politiche socio-sanitarie, territoriali, economiche e turistiche della Romagna, che conta oltre 1 milione di abitanti e 115mila imprese.
Ecco perché vogliamo accelerare sul percorso di costituzione dell'Area Vasta Romagna, per rappresentare con più forza gli interessi e le priorità del nostro territorio.
Chiediamo quindi di fare un passo ulteriore, candidando il territorio romagnolo (province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini) ad essere il luogo di sperimentazione istituzionale per le Aree Vaste da prevedere nel nuovo sistema di governance istituzionale".
Il congresso regionale del Pd sarà l'occasione per discutere di come strutturare il Partito democratico della Romagna e per avviare un confronto ampio con tutte le realtà economiche e sociali verso la costruzione di un piano strategico per il nostro territorio.