Questa mattina in Assemblea legislativa regionale, si è svolta un'udienza conoscitiva della Commissione IV dedicata alla discussione e presentazione del Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, alla presenza di numerosi attori sociali, operatori, associazioni di categoria e cittadini che hanno partecipato al dibattito portando istanze, critiche e commenti al processo di costruzione del piano.
Qui di seguito il mio intervento introduttivo in qualità di relatore di maggioranza.
Buona Lettura!!
Il Documento è frutto di un ampio percorso democratico durato 1 anno e mezzo di co-progettazione con tutti i Portatori di interessi a vario titolo.
Il Documento è stato redatto tenendo conto di questi indirizzi generali:
- Forte integrazione socio-sanitaria;
- Analisi del contesto e degli scenari cambiati;
- Piano snello, chiaro e facilmente leggibile e comprensibile;
- Definizione chiara dei ruoli dei Protagonisti, dei tempi, delle regole, delle modalità di relazioni, delle procedure e delle risorse;
- Rimando delle modalità operative e di valutazione ad atti collaterali, più facilmente aggiornabili ed adeguabili in base ai bisogni: le schede di intervento.
Contenuti principali del Piano Sociale e Sanitario 2017-2019:
Il Piano è il Documento centrale per l’azione politica Regionale in ambito sociale e sanitario. Indica una nuova visione del Welfare che partendo da una situazione precedente buona, punta ad un ammodernamento adeguando le risposte anche ai nuovi bisogni.
Le linee guida principali del Piano sono:
- Promozione di una reale integrazione socio-sanitaria;
- Lotta all’esclusione sociale, alla fragilità e alla povertà mettendo in campo anche nuovi strumenti;
- Centralità del distretto come forma di gestione territoriale;
- Azione molto determinata sulla prossimità e sull’integrazione promuovendo la medicina d’iniziativa e la prevenzione sociale e sanitaria;
- Azioni volte a realizzare un Welfare comunitario dinamico e delle responsabilità;
- Forte ruolo pubblico di governo in grado di garantire l’equità dell’accesso ai servizi;
- Formazione di reti sociali che siano in grado e siano messi nelle condizioni di corresponsabilizzarsi e co-progettare con l’obiettivo di avere un welfare inclusivo, abilitante, integrato e accessibile che mette al centro le persone, le famiglie e i loro diritti;
- Formazione, anche tramite il coinvolgimento dell’Università, di Professionisti pubblici e privati in rete e in grado di affrontare la nuova organizzazione;
- Tutti gli attori istituzionali e sociali del sistema regionale devono essere in forte integrazione fra loro avendone ben definito i ruoli e i compiti. Livello Regionale: Assemblea legislativa, Giunta regionale, CAL, cabina di regia; Livello Territoriale: CTSS, Distretto, Uffici di piano comunali e AUSL; Cittadini e loro Organizzazioni (Enti profit e no profit, Associazioni, Sindacati, Associazioni di Categoria, Enti di Rappresentanza, ecc.)
Per quello che riguarda il Quadro dei servizi il Piano dettaglia bene:
- Organizzazione sanitaria;
- Organizzazione sociale territoriale;
Il Piano dà, inoltre, chiare indicazione su 5 Macrolivelli operativi di programmazione che devono essere alla base del Sistema Regionale:
- 1.Servizi per l’accesso e la presa in carico;
- 2.Servizi e misure per favorire la permanenza al domicilio;
- 3.Servizi per la prima infanzia e servizi territoriali comunitari
- 4.Servizi territoriali a carattere residenziale per la fragilità;
- 5.Misure di inclusione sociale-sostegno al reddito.
L’obiettivo tendenziale è realizzare un sistema omogeneo di offerta su alcuni interventi e sevizi essenziali per assicurare una distribuzione equa su tutto il territorio regionale.
Il Piano definisce anche, molto bene, le linee di finanziamento del Sistema nel suo complesso: Europa, Governo nazionale, Regione, Comuni o Unioni Comunali e Compartecipazione utenti e Privati in genere.
Sulle Politiche per la Prossimità e la domiciliarità alcuni dei temi che sono ben definiti sono questi:
- Accoglienza e accompagnamento delle persone nel loro contesto di vita e nei servizi e nelle loro scelte e capacità attraverso strumenti consolidati e strumenti nuovi fra cui: “Dopo di noi”, caregiver, budget di salute, nuovi LEA, L.R. 14/2015, RES, SIA per ridurre le disuguaglianze e promuovere l’autonomia delle persone;
- Integrazione fra Politiche sociali e del Lavoro;
- Integrazione fra politiche sociali e abitative;
- Partecipazione e responsabilizzazione dei Cittadini;
- Formazione diffusa sul territorio per mettere tutti in grado attraverso di partecipare con competenza e condivisione degli obiettivi e dei percorsi, anche con la collaborazione dell’Università.
Il Piano prevede, inoltre, la realizzazione contestuale di “Schede di intervento” che definiscano le azioni da prevedersi nell’arco di vigenza del Piano, dove è possibile: Razionale/motivazione, Descrizione, Azioni da sviluppare, Beneficiari, Gruppi di interesse, Elementi di trasversalità/integrazione, Indicatori. Queste schede devono avere il parere della Commissione competente.
Con Atto di Giunta Regionale sarà inoltre approvata la costituzione di un Tavolo permanente di monitoraggio del Piano che verifichi periodicamente lo stato di attuazione degli interventi, anche attraverso gli indicatori previsti per verificare il raggiungimento degli obiettivi. Tale gruppo dovrà essere costituito da tutti gli Attori più significativi del Sistema di Welfare e per l’espletamento del suo mandato potrà avvalersi di metodi di confronto partecipativi.
Sulla base degli elementi di monitoraggio e valutazione acquisiti sullo stato di attuazione del Piano, la Giunta Regionale relaziona alla Commissione Assembleare IV , trascorsi 18 mesi dalla data di approvazione in Assemblea Legislativa e al termine del periodo di vigenza.