Il percorso del Piano rifiuti che abbiamo approvato arriva da lontano: prima le proposte di legge nei Consigli comunali, poi la proposta di iniziativa popolare e poi, ancora, il Piano dei rifiuti adottato. Si lavora da anni per raggiungere questi risultati. Noi in un anno e mezzo, o poco meno, da quando siamo consiglieri, abbiamo utilizzato tanto del nostro tempo prima di arrivare con la legge e, oggi, con il Piano dei rifiuti.
I Gruppi consiliari ripetono continuamente che andava riadottato perché bisognava coinvolgere la gente. Questa legge e questo piano hanno ascoltato, coinvolto e favorito la partecipazione. I numeri li ha forniti in modo chiaro la collega Rontini: credo che ognuno di noi, sui propri territori, abbia presentato proposte, ascoltato indicazioni per poi riportarle nei tavoli e nei percorsi corretti.
Una critica che non può essere sollevata è proprio quella di non aver ascoltato tutti. Ricordo la collega Lia Montalti come relatrice della legge. Ricordo lo splendido lavoro che ha svolto il consigliere Sabattini come relatore di questo piano. Ricordo la costante disponibilità dell’assessore Gazzolo e dei suoi collaboratori nel cercare di interfacciarsi con i territori e di ascoltare le problematiche. Chiedere una riadozione per poter ascoltare e tenere conto delle volontà dei territori, al di là della legittimità o meno della ripubblicazione, credo sia una motivazione politica assolutamente sbagliata.
Torniamo al merito di questo piano, che è conseguente alla legge. L’una senza l’altro non avrebbe questo effetto. Oggi noi partiamo con uno strumento di lavoro importante che farà in modo che tutto il territorio regionale si attivi verso quella che molti di noi chiamano “società del post incenerimento”. Alcuni territori sono molto avanti e altri sono più indietro. Oggi non ci sono più scuse per fermarci. Dobbiamo impegnarci per raggiungere gli obiettivi che abbiamo sempre definito altamente sfidanti della legge e del piano. Il piano recepisce molte indicazioni della legge.
Io vorrei soffermarmi particolarmente su due indicazioni politiche importanti contenute sia nella relazione generale al piano che nell'ordine del giorno che il gruppo consiliare PD ha presentato. La prima indicazione riguarda il monitoraggio, un monitoraggio annuale e un monitoraggio puntuale nel 2017. Sulla base della messa in esecuzione della legge e del piano, si potranno prevedere adeguamenti rispetto ai flussi e − spero − alla necessità di arrivare alla chiusura di impianti in numero maggiore rispetto a quanto previsto nel piano che andiamo ad approvare.
Vi è un altro documento di particolare importanza per noi del territorio forlivese, che su questa legge e su questo piano abbiamo discusso tantissimo e abbiamo fornito un contributo straordinario, quantomeno a livello di impegno. Io stesso, che non faccio parte della III Commissione, ho partecipato a tantissime Commissioni, tantissime udienze conoscitive e incontri, nonostante – ripeto – si trattasse di una Commissione della quale non faccio parte. L’interesse personale e del territorio mi ha spinto a partecipare.
L’altra indicazione, dicevo, riguarda il recepimento, all'interno della relazione generale del piano e dell’ordine del giorno, degli accordi territoriali. Questi accordi territoriali sono frutto dell’ascolto, del confronto e della disponibilità ad impegnarsi, da parte sia dell’assessore Gazzolo che del Presidente Bonaccini, per cercare di ascoltare e di andare incontro alle esigenze dei territori. Sicuramente, il territorio nel quale io vivo è abbastanza complicato rispetto alle tematiche degli inceneritori. Come tutti sapete, nella zona del forlivese ci sono due inceneritori a distanza di cinquanta metri l’uno dall'altro, uno di rifiuti speciali e uno di rifiuti urbani. Si tratta di una zona caratterizzata da un traffico viario importante e altamente abitata. Trattandosi di un territorio in cui le condizioni climatiche permettono poco ricambio di aria, vi lascio immaginare la situazione: l’apprensione e la preoccupazione per la salute della gente da parte di tutti (associazioni, cittadini, amministratori) è notevole.
Questo accordo mantiene le caratteristiche senza prefigurare, per l’inceneritore che oggi brucia rifiuti urbani, la possibilità di bruciare rifiuti speciali in futuro. La speranza che, a fronte di un impegno importante dei cittadini, nell'ambito della produzione dei rifiuti, si possa prefigurare, in tempi nemmeno troppo lunghi, una riduzione degli inceneritori per diventare veramente una società post incenerimento. Tutti i nostri amministratori, insieme al territorio, sono certo si impegneranno per applicare al meglio questo piano e per avere quella forza contrattuale che, rilevata dai monitoraggi, potrà prefigurare – speriamo − un adeguamento degli inceneritori, a vantaggio del nostro territorio.