Qui di seguito uno stralcio del mio intervento in aula in Assemblea legislativa durante la seduta del 12 gennaio scorso, in cui sono intervenuto per fare alcuni valutazioni di carattere generale sul tema dello smaltimento di rifiuti nel nostro territorio.
"Noi stiamo ragionando già da tanto tempo sulla questione dei rifiuti. Abbiamo approvato un’ottima legge e stiamo iniziando a discutere il Piano dei rifiuti. Evidentemente, il nostro obiettivo deve essere quello di fare in modo che le discariche e gli inceneritori siano sempre di meno, a seguito del sempre minore bisogno. Questo è il nostro obiettivo. Finché l’obiettivo non viene centrato nelle misure che tutti noi vorremmo, abbiamo bisogno di discariche e di inceneritori e abbiamo bisogno, secondo me, come è giusto che sia e come abbiamo sempre detto, di smaltire i nostri rifiuti a casa nostra e non di mandarli, come fanno altri soggetti, in altre parti. Per fare questo, abbiamo bisogno anche noi di inceneritori e di discariche.
Ognuno di noi, nel nostro territorio, ha tirate per la giacca importanti rispetto a questi problemi. Lo avete visto anche nei giorni scorsi a Forlì, dove ci sono impianti di smaltimento di rifiuti e problemi di carattere logistico, ambientale e sanitario.
In ogni caso, i rifiuti devono essere smaltiti. Per smaltire i rifiuti in maniera corretta, ci vuole la programmazione che noi stiamo facendo, la legge regionale dei rifiuti e il Piano dei rifiuti, che stabilisce, in base alla produzione, i flussi, i luoghi e le modalità di smaltimento. Si tratta di ragionamenti che abbiamo sviluppato e che, nelle prossime settimane, dovremo sviluppare tutti in maniera cogente per cercare di arrivare alla determinazione migliore, tenendo in considerazione le priorità che anche la legislazione europea ci impone.
Faccio queste premesse perché ognuno di noi si muove in maniera preventiva. Lo abbiamo fatto a Forlì, lo ha fatto Piacenza, lo sta facendo Imola. Tuttavia, credo che tutti noi dobbiamo ragionare sapendo che ci sono dei percorsi istituzionali da seguire e delle tutele da garantire, vigilando tutti noi – lo dico a me per primo per il mio territorio – affinché queste tutele siano chiare, definite, autorevoli e non di parte.
Ci sono certamente problematiche ambientali, come ci sono indubbiamente problematiche economiche, che non intendiamo ovviamente nascondere. Del resto, sotto la partita dei rifiuti si muovono miliardi e miliardi di euro, per cui è evidente che dobbiamo stare con gli occhi e le orecchie molto ben aperte. Ci sono chiaramente le tematiche sanitarie, che dovrebbero essere sempre e comunque le prime a guidarci, avendo ben chiaro che noi abbiamo riferimenti istituzionali, come diceva bene anche il consigliere Marchetti. Io che ricopro la funzione di consigliere non sono un tecnico e, quindi, non posso verificare personalmente o farmi un’idea ben precisa della questione senza un solido supporto scientifico. Certo, quando passo vicino agli inceneritori e vedo il fumo non riesco a pensare che siano poi così salutari.
Tutti noi, comunque, abbiamo degli enti di riferimento e, relativamente alla nocività o meno di queste emissioni, i nostri riferimenti sono l’ARPA e l’ASL. Sono i loro tecnici che, all’interno dei procedimenti di VIA molto tutelanti come quelli dell’Emilia-Romagna, debbono portare a determinare i percorsi adeguati e definire la possibilità di rilasciare le autorizzazioni garantendo tutte le forme necessarie di tutela.
In conclusione, credo che dobbiamo proseguire in maniera estremamente determinata sul Piano dei rifiuti, da una parte, e seguire in maniera molto vigile la predisposizione della VIA, dall’altra. Soltanto quando avremo tutti i dati, e non solo quelli di un referente indicato in maniera a volte anche non contestualizzata in un processo istituzionale, daremo la disponibilità, come presidente della Commissione Sanità e come presidente della Commissione Ambiente, a sentire tutte le campane dimodoché si possa fare la massima chiarezza su questa questione, come anche su tutte le altre che indubbiamente arriveranno, in modo da avere la certezza di aver verificato tutto quello che era verificabile per capire se i procedimenti che verranno previsti tuteleranno realmente la salute dei nostri cittadini o meno.
Questo è il percorso su cui, come presidente, offriamo la nostra disponibilità, in maniera tale da avere a disposizione tutti i dati e aver ascoltato tutte le voci cosicché ci si possa fare un’idea molto chiara su questa partita, proprio perché non siamo dei tecnici, ma siamo dei politici e dobbiamo assumerci importanti responsabilità."