“Accelerare i tempi per la diagnosi e per la conseguente presa in carico abilitativa, prevedere percorsi specifici - anche dopo i trent’anni - collegati alla sistema sanitario e non solo al sociale, potenziare gli interventi psicoeducativi”. Ancora: “Definire strumenti di monitoraggio collegati ai percorsi terapeutici e farmacologici, formare personale specializzato, garantire percorsi terapeutici adeguati in tutto il territorio regionale, prevedere protocolli Aba per quelle famiglie che ne facciano richiesta, garantire la continuità dei trattamenti”. Infine, “programmare collaborazioni con le università, disporre percorsi scolastici controllati da supervisori, coinvolgere maggiormente le famiglie e le associazioni, adeguare le disposizioni regionali alla legge nazionale 134/2015, inserire i soggetti autistici non gravi in percorsi lavorativi e sostenere i privati che propongono progetti di qualità”. Sono queste le principali richieste formulate dalle associazioni che si occupano di autismo nell’udienza conoscitiva, svoltasi nel pomeriggio di oggi, della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.
All’incontro, preparatorio alla discussione per la redazione del Programma regionale integrato per l’assistenza territoriale alle persone con disturbo dello spettro autistico (Pria), sono intervenuti i rappresentanti di Associazione nazionale genitori soggetti autistici (Angsa); Aba; Associazione per la ricerca italiana sulla sindrome di down, l’autismo e il danno cerebrale (Apri); Aut Aut; Associazione nazionale di famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale (Anffas); Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish); Rimini autismo; Imola autismo e Noi uniti per l’autismo.
L’autismo, patologia neurologica (organica), hanno riferito esperti sanitari presenti all’audizione, “interessa il 3 per mille della popolazione dell’Emilia-Romagna nella fascia 0-18 anni e si registra un aumento annuo del 15%”. Le terapie intensive, hanno aggiunto, “se programmate nei primi anni di vita producono risultati tangibili nell’85% dei casi, con recupero totale nel 6-7% di essi”. “Un autistico grave- hanno sottolineato- se non trattato costa circa 3 milioni di euro nell’arco di una vita”.
In tutte le Ausl del territorio regionale sono istituiti centri Spoke deputati alla diagnosi e presa in carico di minori con autismo, secondo protocolli concordati a livello regionale e in collaborazione con la rete operativa territoriale dei sistemi sociosanitario, scolastico e famigliare. Gli Hub, individuati in ognuna delle tre aree dell’Emilia-Romagna (Ausl di Reggio Emilia, Bologna e Rimini), hanno funzione di coordinamento e di governo clinico (sistematica attenzione alla qualità dell’assistenza, efficacia e appropriatezza clinica delle prestazioni, supporto alla formazione, monitoraggio, qualificazione dei percorsi e accreditamento).
Al termine della seduta, il presidente Zoffoli ha ribadito “l’impegno dell’Assemblea legislativa, in un’ottica di collaborazione con le associazioni, per dare risposte concrete ai bisogni reali dei soggetti autistici”. L’obiettivo, ha aggiunto, “è quello di approvare una delibera il più possibile condivisa”; infine, ha rimarcato “che l’assessorato competente ha manifestato disponibilità a riaprire il tavolo con le associazioni”.