Il 22 gennaio si riunisce a Castelnovo nè Monti (Reggio-Emilia) la conferenza per la montagna della Regione Emilia-Romagna, così come previsto dalla Legge regionale per la montagna, la n. 2 del 20 gennaio 2004. La Conferenza, che è l'organo di coordinamento delle politiche di sviluppo delle zone montane ed è formata dai Presidenti delle Unioni di Comuni e delle Province comprendenti zone montane, dai Sindaci dei Comuni montani e dal Presidente della Regione, partecipa all'elaborazione dei contenuti del "Programma regionale per la montagna", lo strumento di programmazione pluriennale approvato dall'Assemblea legislativa della Regione, che fissa le priorità e gli obiettivi di sviluppo delle zone montane, nonché i criteri di riparto e le modalità di erogazione del Fondo regionale della montagna e delle risorse settoriali disponibili.
L’elaborazione e la gestione del nuovo Programma regionale per la montagna deve diventare una straordinaria occasione per rimettere al centro dell’azione della Regione Emilia-Romagna e dei governi locali, una strategia e un piano di azioni coerenti e coordinate per lo sviluppo della montagna. Lo slogan che lo contraddistingue è «Riportare le persone a vivere in montagna», che costituisce un indirizzo di politica territoriale di grande rilievo, che – almeno in parte – marca un cambio di direzione rispetto alle politiche di coesione territoriale degli ultimi decenni. Le condizioni complessive della montagna – in parte segnate da situazioni a rischio di degrado e marginalizzazione – richiedono politiche attive capaci innanzitutto di consolidare, attrarre e attivare capitale umano, creare lavoro e reddito, mettendo in valore il capitale naturale e culturale dei sistemi locali, assicurare standard di servizi comparabili con quelli delle aree più accessibili della Regione e anche creando condizioni utili a rendere meno oneroso, meno costoso, vivere in montagna. Vogliamo quindi riflettere e agire sulle cause dell’abbandono e del ripopolamento, su cosa sia utile fare per trattenere i cittadini e attrarne di nuovi, per rendere socialmente ed economicamente più desiderabile la vita e il lavoro in montagna.
Come PD vogliamo contribuire al recupero di una forte iniziativa politica e di governo per la montagna. Perché la montagna non è un settore economico, non è una categoria sociale, non è un segmento della popolazione…è una parte grande del Paese e della Regione, è la quota territoriale più significativa, un sistema complesso e delicato che racchiude attività economiche, produzioni di eccellenza, tradizioni, storie, straordinarie risorse ambientali e naturali. Dalla montagna dipende la sicurezza del territorio regionale, di fondamentali infrastrutture, degli stessi insediamenti urbani. Non è per niente banale ribadirlo, sottolinearlo in questa occasione. L’attenzione alla montagna è preliminare a un complesso di politiche, di scelte, che - se non partono dalla montagna - rischiano di essere inefficaci se non addirittura dannose.
Di seguito la locandina dell'evento ed il documento programmatico del PD!