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Al Circolo Arci di Villa Rotta, in Via Brasini 15, sabato dalle ore 20:00 si terrà una serata di festa in beneficienza a favore dell’Associazione “Amici dell’Hospice di Forlimpopoli.

E’ questa l’11° Edizione dell’’iniziativa “ Insieme per la solidarietà” organizzata dal Circolo con l’aiuto dei nostri soci che ringraziamo per il loro impegno.
Un grazie infinito lo riserviamo alle Aziende e ai singoli cittadini che ci supportano ogni anno con il loro contributo volontario.
Motivati da questo forte interesse e con il supporto di tante persone, il Circolo Arci con le ultime 10 edizioni ha versato all’Associazione Amici dell’Hospice’ oltre 23.000 Euro,

La serata inizierà con la cena, accompagnata dalla musica di FRANCO DOLCEVITA. Sono previsti interventi delle istituzioni locali e Nazionali e del Dott Maltoni Marco responsabile dell’Hospice di Forlimpopoli e Dovadola in rappresentanza dell’Associazione.
Vuole essere ’ un incontro conviviale tra buona tavola, musica e impegno sociale, per sostenere un’eccellenza del sistema sanitario locale.
Il circolo Arci di Villa Rotta ringrazia sin da ora tutti i cittadini che decideranno di partecipare e portare il loro contributo. Ricordiamo che tutto il ricavato verrà devoluto all’Associazione Amici dell’Hospice.


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Questa mattina in Assemblea legislativa regionale, si è svolta un'udienza conoscitiva della Commissione IV dedicata alla discussione e presentazione del Piano Sociale e Sanitario 2017-2019, alla presenza di numerosi attori sociali, operatori, associazioni di categoria e cittadini che hanno partecipato al dibattito portando istanze, critiche e commenti al processo di costruzione del piano.

Qui di seguito il mio intervento introduttivo in qualità di relatore di maggioranza.

Buona Lettura!!

Il Documento è frutto di un ampio percorso democratico durato 1 anno e mezzo di co-progettazione con tutti i Portatori di interessi a vario titolo.

Il Documento è stato redatto tenendo conto di questi indirizzi generali:

  • Forte integrazione socio-sanitaria;
  • Analisi del contesto e degli scenari cambiati;
  • Piano snello, chiaro e facilmente leggibile e comprensibile;
  • Definizione chiara dei ruoli dei Protagonisti, dei tempi, delle regole, delle modalità di relazioni, delle procedure e delle risorse;
  • Rimando delle modalità operative e di valutazione ad atti collaterali, più facilmente aggiornabili ed adeguabili in base ai bisogni: le schede di intervento.

Contenuti principali del Piano Sociale e Sanitario 2017-2019:

Il Piano è il Documento centrale per l’azione politica Regionale in ambito sociale e sanitario. Indica una nuova visione del Welfare che partendo da una situazione precedente buona, punta ad un ammodernamento adeguando le risposte anche ai nuovi bisogni.

Le linee guida principali del Piano sono:

  • Promozione di una reale integrazione socio-sanitaria;
  • Lotta all’esclusione sociale, alla fragilità e alla povertà mettendo in campo anche nuovi strumenti;
  • Centralità del distretto come forma di gestione territoriale;
  • Azione molto determinata sulla prossimità e sull’integrazione promuovendo la medicina d’iniziativa e la prevenzione sociale e sanitaria;
  • Azioni volte a realizzare un Welfare comunitario dinamico e delle responsabilità;
  • Forte ruolo pubblico di governo in grado di garantire l’equità dell’accesso ai servizi;
  • Formazione di reti sociali che siano in grado e siano messi nelle condizioni di corresponsabilizzarsi e co-progettare con l’obiettivo di avere un welfare inclusivo, abilitante, integrato e accessibile che mette al centro le persone, le famiglie e i loro diritti;
  • Formazione, anche tramite il coinvolgimento dell’Università, di Professionisti pubblici e privati in rete e in grado di affrontare la nuova organizzazione;
  • Tutti gli attori istituzionali e sociali del sistema regionale devono essere in forte integrazione fra loro avendone ben definito i ruoli e i compiti. Livello Regionale: Assemblea legislativa, Giunta regionale, CAL, cabina di regia; Livello Territoriale: CTSS, Distretto, Uffici di piano comunali e AUSL; Cittadini e loro Organizzazioni (Enti profit e no profit, Associazioni, Sindacati, Associazioni di Categoria, Enti di Rappresentanza, ecc.)

Per quello che riguarda il Quadro dei servizi il Piano dettaglia bene:

  • Organizzazione sanitaria;
  • Organizzazione sociale territoriale;

Il Piano dà, inoltre, chiare indicazione su 5 Macrolivelli operativi di programmazione che devono essere alla base del Sistema Regionale:

  • 1.Servizi per l’accesso e la presa in carico;
  • 2.Servizi e misure per favorire la permanenza al domicilio;
  • 3.Servizi per la prima infanzia e servizi territoriali comunitari
  • 4.Servizi territoriali a carattere residenziale per la fragilità;
  • 5.Misure di inclusione sociale-sostegno al reddito.

L’obiettivo tendenziale è realizzare un sistema omogeneo di offerta su alcuni interventi e sevizi essenziali per assicurare una distribuzione equa su tutto il territorio regionale.

Il Piano definisce anche, molto bene, le linee di finanziamento del Sistema nel suo complesso: Europa, Governo nazionale, Regione, Comuni o Unioni Comunali e Compartecipazione utenti e Privati in genere.

Sulle Politiche per la Prossimità e la domiciliarità alcuni dei temi che sono ben definiti sono questi:

  • Accoglienza e accompagnamento delle persone nel loro contesto di vita e nei servizi e nelle loro scelte e capacità attraverso strumenti consolidati e strumenti nuovi fra cui: “Dopo di noi”, caregiver, budget di salute, nuovi LEA, L.R. 14/2015, RES, SIA per ridurre le disuguaglianze e promuovere l’autonomia delle persone;
  • Integrazione fra Politiche sociali e del Lavoro;
  • Integrazione fra politiche sociali e abitative;
  • Partecipazione e responsabilizzazione dei Cittadini;
  • Formazione diffusa sul territorio per mettere tutti in grado attraverso di partecipare con competenza e condivisione degli obiettivi e dei percorsi, anche con la collaborazione dell’Università.

Il Piano prevede, inoltre, la realizzazione contestuale di “Schede di intervento” che definiscano le azioni da prevedersi nell’arco di vigenza del Piano, dove è possibile: Razionale/motivazione, Descrizione, Azioni da sviluppare, Beneficiari, Gruppi di interesse, Elementi di trasversalità/integrazione, Indicatori. Queste schede devono avere il parere della Commissione competente.

Con Atto di Giunta Regionale sarà inoltre approvata la costituzione di un Tavolo permanente di monitoraggio del Piano che verifichi periodicamente lo stato di attuazione degli interventi, anche attraverso gli indicatori previsti per verificare il raggiungimento degli obiettivi. Tale gruppo dovrà essere costituito da tutti gli Attori più significativi del Sistema di Welfare e per l’espletamento del suo mandato potrà avvalersi di metodi di confronto partecipativi.

Sulla base degli elementi di monitoraggio e valutazione acquisiti sullo stato di attuazione del Piano, la Giunta Regionale relaziona alla Commissione Assembleare IV , trascorsi 18 mesi dalla data di approvazione in Assemblea Legislativa e al termine del periodo di vigenza.

La parola d’ordine è incentivare l’uso della bicicletta, in primo luogo con la realizzazione di nuove ciclovie e la messa in sicurezza dei tratti presenti. Ma anche grazie al recupero di stazioni ferroviarie e case cantoniere trasformandole in strutture che offriranno servizi per i cicloturisti; noleggio bici e bike sharing; velostazioni; registri per il riconoscimento delle biciclette e parcheggi attrezzati diffusi. 

Tra le novità, anche la possibilità di costruire le piste ciclabili anche non in adiacenza alle strade, ma su tracciati differenti, superando la previsione della legge 366 del 1998 che stabiliva che, a fronte della costruzione di nuove strade o di manutenzione di quelle esistenti, fossero previste vie ciclabili esclusivamente in adiacenza, possibilità a volte non praticabile. E ancora: saranno previsti spazi per il deposito biciclette negli edifici residenziali, all’interno delle attività produttive e nei luoghi pubblici. 

Verranno individuate azioni per la riduzione della velocità e la realizzazione diffusa di nuove “zone 30” (limite chilometrico orario) e per agevolare l’intermodalità con i mezzi pubblici, anche con la promozione delle “bici pieghevoli”. I nuovi edifici residenziali dovranno dotarsi di spazi per il ricovero di biciclette in cortile o in aree dedicate. Inoltre, nell’erogazione dei contributi regionali verranno premiati i progetti che prevedono forme di vigilanza anche tramite videosorveglianza, servizi agli utenti (riparazione, gonfiaggio o noleggio) in prossimità delle velostazioni, marchiatura registrata delle biciclette; mentre gli Enti, in cui si rileveranno inadempienze nella manutenzione delle proprie infrastrutture e nel sostegno alla ciclabilità, non potranno beneficiare di contributi regionali. 

La Rete delle ciclovie regionali La Rete sarà costituita sia dai percorsi ciclabili già esistenti sia da tratti da raccordare o di nuova realizzazione. Comprenderà anche le ciclovie e gli itinerari storici, a partire dall’Eurovelo, che in Italia coincide per buona parte con la Ciclovia del Sole (e i suoi tremila chilometri dall’Alto Adige alla Sicilia) e da Bicitalia (il network a cura della Federazione italiana amici della bicicletta, che racchiude gli itinerari nazionali e sovraregionali). Nella rete saranno poi integrate le piste ciclabili locali e individuati i tracciati ferroviari dismessi in cui realizzare nuove vie per le due ruote ad uso turistico. 

La base di partenza è il protocollo d’intesa per lo sviluppo della mobilità ciclopedonale in EmiliaRomagna, siglato nel 2015 dalla Regione con le principali associazioni di settore (Fiab, Legambiente, Uisp Comitato regionale, Wwf) e - novità rispetto alla precedente firma del 2009 - anche Anci e Upi. Come funzionerà la nuova legge La Città metropolitana di Bologna, i Comuni e le loro Unioni indicheranno le reti ciclopedonali locali e programmeranno le azioni negli ambiti di loro competenza, collegandole agli obiettivi di accessibilità e intermodalità con il trasporto pubblico locale. 

Nell’ambito del Piano regionale integrato dei trasporti (Prit) saranno individuati i criteri per orientare gli enti locali nelle loro scelte di pianificazione urbanistica. Per favorire la collaborazione tra amministrazioni e associazioni del settore, la Regione promuove un Tavolo regionale per la ciclabilità.

370mila iscritti a federazioni sportive, 870mila iscritti a enti di promozione sportiva e circa 3 milioni di praticanti: sono questi i numeri dello sport in Emilia-Romagna. E da oggi proprio allo sport, è dedicata una nuova disciplina regionale approvata in Assemblea legislativa con i voti favorevoli di Pd, Si, Mdp, Fi e Fdi-An, e l’astensione di Ln e M5s. La nuova legge regionale riunisce le precedenti norme dedicate alla promozione dell’attività sportiva e all’impiantistica, introducendo alcune innovazioni. La legge regionale approvata oggi sostiene con fondi ad hoc e nuovi strumenti la manutenzione dell’impiantistica pubblica. Previsto anche un alleggerimento burocratico per le organizzazioni sportive che intendono fare richiesta di contributo regionale per le loro attività, senza rinunciare a regole chiare e trasparenti per l’affidamento della gestione degli impianti. Non viene infine tralasciato il tema del doping e delle misure per contrastarlo. Un’attenzione specifica è inoltre dedicata agli eventi sportivi capaci di richiamare l’attenzione dei media e del grande pubblico realizzando esternalità positive per l’economia e il turismo locale”.

“Il messaggio è chiaro: lo sport è al centro delle politiche di questa Regione come non lo era mai stato prima. Significativo è anche il dato di 20 milioni di euro di investimenti programmati nel 2017 ricorrendo ai Fondi europei per lo Sviluppo e la Coesione” sottolineano i consiglieri regionali forlivesi del PD Valentina Ravaioli e Paolo Zoffoli.

“In questi anni, infatti, sono state significative le risorse messe a disposizione di impianti e iniziative che, a vario livello, promuovono l’attività sportiva. Stiamo parlando di un sistema che favorisce la salute e il benessere psico-fisico di bambini e adulti, la cultura della legalità e dell'integrazione, di una rete che deve molto al mondo del volontariato e degli appassionati, ma anche al lavoro quotidiano di professionisti e atleti – proseguono i consiglieri . La legge punta al coinvolgimento delle scuole, favorisce l’accessibilità agli impianti e alla pratica sportiva per disabili e persone in condizione di fragilità; presto questa disciplina andrà ad integrarsi con la legge regionale sulla prevenzione, che a breve inizierà il suo iter, contribuendo a realizzare una società più attiva e sana”.

Sono stato nominato Relatore di maggioranza per il PIANO SOCIALE E SANITARIO 2017-2019, il Documento di programmazione fondamentale per decidere e organizzare i Servizi socio-sanitari della nostra Regione nel prossimo futuro.

L’elaborazione di questo Piano è iniziato un anno e mezzo fa sui Territori con il coinvolgimento di Enti, Associazioni e di tutti i Soggetti che operano nel settore.

Per il nuovo Documento di programmazione si è partiti da una analisi delle mutate condizioni socioeconomiche e demografiche avvenute nel nostro Territorio (invecchiamento della popolazione con conseguente incremento della fragilità socio-sanitaria e della cronicità, riduzione della natalità, impoverimento delle famiglie numerose, perdurare della crisi economica), individuando la necessità, per far fronte a queste sfide, di incrementare Politiche innovative, integrate e trasversali, che tengano in rete Servizi e Comunità nel loro complesso.

Il lavoro di costruzione del Piano parte quindi dalla definizione di politiche trasversali prioritarie, sulla base delle quali verranno delineati gli obiettivi e le azioni da portare avanti. Si è scelto di lavorare su queste aree:

  • politiche per la domiciliarità e la prossimità (medicina di iniziativa, continuità ospedale-territorio, Case della Salute): accogliere e accompagnare le persone nel loro contesto di vita, nelle loro scelte e capacità
  • politiche per la riduzione delle diseguaglianze: nell’accogliere, considerare le differenze e fare uso di leve diverse per realizzare equità
  • politiche per la prevenzione e la promozione del benessere sociale e della salute: aumentare il controllo delle persone sulla propria salute e sulla propria qualità di vita
  • politiche per l’integrazione sociolavorativa: il lavoro come opportunità di autonomia e di cittadinanza
  • politiche per la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini: l’esercizio della responsabilità e l'empowerment come nodi del welfare comunitario
  • politiche per la qualificazione dei servizi: insieme di interventi e azioni per valutare e innovare il sistema della governance, organizzativo e professionale dei servizi.

Un impegno che porterò avanti con passione, dedizione e ascolto di tutti i Soggetti che operano per un welfare emiliano-romagnolo sempre più rispondente ai bisogni dei Cittadini.

NEL LINK SOTTOSTANTE POTETE SCARICARE IL DOCUMENTO DI PRESENTAZIONE DEL PIANO SOCIALE E SANITARIO 2017 - 2019