La mia intervista su Il Resto del Carlino.
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Questa mattina nella Commissione IV della Regione sono state presentate le linee guida Regionali relative alla Legge "Dopo di noi" ed è stata approvata una Risoluzione proposta dal PD.
Nella Informativa sulle linee guida presentata oggi in Commissione Sanità i tecnici regionali hanno dato conto dei fondi messi a disposizione dell’Emilia-Romagna grazie alla legge nazionale 112/2016. “Saranno 6,57 milioni per il 2016, 2,8 milioni per il 2017 e 4 milioni dal 2018 in poi. Due i tipi di interventi finanziati con i fondi del 2016 che riguarderanno gli ambiti socio-educativi e strutturali. Quattro milioni serviranno appunto per l’accompagnamento dell’uscita del disabile dal nucleo famigliare, per programmi di sviluppo della vita quotidiana mentre i restanti 2,57 milioni andranno a finanziare interventi strutturali soft per l’adeguamento delle abitazioni. Nel 2017 è previsto invece un bando regionale che garantirà il cofinanziamento di alloggi specifici, uno per provincia. Il primo target di intervento saranno i disabili inseriti in centri diurni: circa 5mila persone. Le risorse servono per lo sviluppo e non per sostenere l’intero sistema”.
La Risoluzione a cui la commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da me, ha dato il via libera grazie ai voti favorevoli della Maggioranza e della Lega nord e quelli contrari del Movimento 5 stelle, impegna la Giunta a sostenere le iniziative delle famiglie e delle associazioni, garantire il supporto ai disabili rimasti senza sostegno e promuovere una campagna di comunicazione istituzionale e informativa per far conoscere la norma e la sua applicazione in Emilia-Romagna.
Tre punti sui quali la Giunta dovrà focalizzare l’attenzione, in questa fase di attuazione della legge “Dopo di noi”, la norma licenziata dal Parlamento nel 2016 sull'assistenza ai disabili gravi e a quelli privi di sostegno famigliare.
L'atto di indirizzo afferma, inoltre che le strutture specifiche e l'autodeterminazione sono le parole chiave della norma. Strutture più piccole, vicine ai bisogni delle persone, e il rispetto della libertà di compiere scelte vanno di pari passo all'attenzione che la norme rivolge al ‘durante’ in sinergia al ‘dopo’.
Prevedere strutture con cinque- massimo dieci- persone, o strutture di collaborazione di più famiglie, vuol dire avvicinarsi ai bisogni specifici di ogni persona. Ogni legge è migliorabile ma lo sforzo che dovremmo fare a livello regionale è quello di applicarla nel migliore dei modi.
IN ALLEGATO POTETE SCARICARE LE SLIDE PRESENTATE IN COMMISSIONE
L’ Associazione Nazionale Trapiantati Rene (ANTR Onlus) in collaborazione con la Direzione del reparto nefrologia, dialisi e trapianto del Policlinico Sant’ Orsola di Bologna organizza per il prossimo 20 maggio il convegno “IL GUSTO NEL PIATTO, la dieta del paziente nefropatico: limiti e opportunità” presso le sale di Casa Artusi a Forlimpopoli.
Gli obbiettivi del convegno riguardano il numero elevatissimo di persone coinvolte nelle malattie renali, circa 30.000 solo in Emilia-Romagna, le quali sono sottoposte a terapie alimentari completamente, o quasi, composte da alimenti aproteici che non consentono il pur minimo sapore, con conseguenze certamente negative sotto l’aspetto psicologico e non solo.
L’ANTR Onlus è riuscita recentemente a trovare delle soluzioni positive tramite la scoperta di un istituto alberghiero di Bormio nel quale gli studenti della scuola di cucina hanno prodotto una decina di ricette (con notevoli possibilità di incremento nel prossimo futuro) con prodotti alimentari quasi esclusivamente aproteici, ma contenenti sapori.
All’ evento parteciperanno alcuni nefrologi di livello internazionale esperti di alimentazione: questo è per l’associazione il primo passo verso una serie di incontri che saranno organizzati sul territorio italiano a favore dei pazienti nefropatici e, dal prossimo anno, anche con ricette per i dializzati.
Scaricate l'invito per partecipare all'iniziativa!
“Chi è capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura impossibilità di prendere decisioni, può esprimere anticipatamente le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari. Queste disposizioni devono essere redatte in forma scritta, deve essere indicato anche un fiduciario, e vincolano il medico che è tenuto a rispettarne il contenuto, possono essere modificate o annullate in ogni momento”. Così la relatrice del progetto di legge in esame in Parlamento sul testamento biologico, la deputata Donata Lenzi (Pd), ha illustrato in commissione Politiche per la salute e politiche sociali il contenuto del provvedimento e ne ha decritto l’iter di approvazione.
La legge, ha infatti ribadito la parlamentare, “è stata approvata dalla Camera il 20 aprile scorso ed è quindi approdata in Senato per il voto definitivo”.
In commissione erano presenti anche i promotori della petizione presentata all’Assemblea legislativa nell’ottobre 2015, documento in cui si chiede di garantire la possibilità di registrare sul tesserino sanitario e sul fascicolo sanitario elettronico la dichiarazione anticipata di volontà.
La presidente della onlus Libera uscita, Maria Laura Cattinari, in rappresentanza del comitato che ha presentato la petizione, ha ribadito la necessità di “porre all’attenzione della società questo delicato problema”. Chiediamo, ha rimarcato, “l’approvazione di una legge che consenta di ridurre l’agonia dei malati, chiediamo di morire meglio, di poterci opporre a forme di accanimento terapeutico”.
Credo fortemente ci siano ormai le condizioni, con l'impegno di tutte le forse politiche, di raggiungere questo importante obiettivo, confermando l’impegno della maggioranza ad agevolare il processo.
Ravaioli e Zoffoli: “Un punto fermo che speriamo incentivi l’interesse di validi investitori privati”
“La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio interesse per il futuro del Ridolfi e di essere disposta a collaborare per l’individuazione di un progetto di sviluppo economicamente sostenibile. È questa la rassicurazione che ci ha dato in aula l’Assessore regionale Raffaele Donini, rispondendo alla nostra interrogazione urgente” riportano i consiglieri regionali Valentina Ravaioli e Paolo Zoffoli.
“Il 20 aprile ENAC e Regione si sono incontrati per verificare la tempistica e le modalità del nuovo bando di affidamento del Ridolfi, dopo la revoca della concessione a Air Romagna. Quel bando – sottolineano Ravaioli e Zoffoli – specificherà la natura di aviazione commerciale per lo scalo di Forlì”.
“Il polo – proseguono i consiglieri democratici – è inserito in un contesto infrastrutturale e geografico che offre valide potenzialità. È necessario considerare attentamente il rapporto tra Forlì e gli altri scali regionali per valutare possibili sinergie e gli eventuali progetti di sviluppo che potrebbero arrivare da investitori privati con concrete basi progettuali e economiche”.
“Siamo soddisfatti della risposta puntuale e chiara dell’Assessorato. Il contesto in cui può nascere il confronto tra istituzioni e imprenditori ora è più definito e speriamo possa condurre a proposte concrete ed efficaci per il rilancio dell’aeroporto e per il tessuto economico forlivese e regionale” concludono Ravaioli e Zoffoli.