In Assemblea legislativa abbiamo approvato il progetto di legge sui vitalizi, che prevede l’innalzamento dell’età per gli assegni ed il divieto di cumulo dei vitalizi. Sono previsti 720mila euro di risparmi in tre anni per la Pubblica Amministrazione. Nell'infografica allegata, i dettagli del provvedimento che riducendo la spesa pubblica con principi di equità e di solidarietà, prosegue la tradizione di sobrietà che da sempre contraddistingue questa Regione
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Approvata ieri dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, l’integrazione finanziaria del fondo sociale regionale per il programma 2017 di 21.415.000 euro che si sommeranno ai 15.158.000 euro già stanziati. Voto favorevole di Pd, Si e Mpd (gruppo misto), no di Fdi-An e astensione da parte di Ln e M5s.
Si è inoltre deciso di prorogare di un anno la durata dei piani di zona per la salute e il benessere sociale 2009-2016 e conseguentemente di prevedere la presentazione, da parte degli ambiti distrettuali, di un programma attuativo annuale 2017.
È stato fatto un lavoro importante, che tiene conto dei nuovi bisogni, un piano che garantisce la continuità di chi è stato preso in carico.
Il programma annuale 2017 andrà a finanziare il fondo sociale locale: previsto il consolidamento e l’ampliamento della rete dei centri per le famiglie, confermato il sostegno ai programmi di assistenza a favore delle vittime di tratta, sfruttamento e riduzione in schiavitù e gli interventi rivolti alle persone sottoposte a limitazioni della libertà personale, oltre alla programmazione per l’agevolazione della mobilità per le persone in condizione di fragilità sociale.
Ancora un passo avanti nell’iter di approvazione del progetto di legge d’iniziativa della Giunta regionale “per la promozione e lo sviluppo delle attività motorie e sportive”. Il testo ha ricevuto il parere favorevole oggi dalla commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali, che lo ha esaminato in sede consultiva (favorevoli Pd, Misto-Mdp, astenuti Lega nord, M5s, Fdi-An).
Riconoscimento del valore sociale della pratica sportiva e dei benefici da essa derivanti per la salute e il benessere delle persone, sostegno all'associazionismo e lotta al doping, valorizzazione degli istruttori con laurea in scienze motorie. Uno dei principi cardine è quello di incoraggiare l’accesso allo sport per tutti, favorendo i processi aggregativi e con attenzione particolare all'accessibilità delle persone disabili.
È evidente che fin dal primo anno di legislatura la Giunta ha investito nel settore dello sport -ha puntualizzato Paolo Calvano, relatore del progetto di legge. Si tratta di una cifra pari a circa 1,6 milioni all’anno messa a disposizione per progetti sul territorio. A questi si aggiungeranno 20 milioni di euro, provenienti da Fondi Ue, per investimenti sull'impiantistica.
Nello specifico, il progetto di legge individua l’accessibilità ai disabili come un tema centrale e sono certo se ne terrà conto. Per quanto riguarda poi gli affidamenti degli stessi impianti nell’iter di approvazione della legge si terrà conto di due esigenze contrapposte: da una parte quella di sburocratizzare le procedure per l’assegnazione di piccoli impianti che non hanno rilevanza economica, come quelli di quartiere per i quali a volte è difficile trovare un gestore, dall’altra l’armonizzazione con le normative vigenti nazionali ed europee su appalti e affidamenti.
Approvata, in Commissione Sanità e Welfare, la risoluzione del Pd per chiedere di valorizzare l’autonomia organizzativa della rete dei Centri servizi per il volontariato.
Nel 2016 la legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale ha previsto, tra le altre cose, l’armonizzazione della normativa su volontariato e promozione sociale, la promozione del volontariato anche in collaborazione con il sistema scolastico e la valorizzazione dell’esperienza dei volontari in ambito formativo e lavorativo.
Tra le novità più significative vi è il fatto che i CSV potranno essere gestiti non solo dalle organizzazioni di volontariato ma da tutti gli enti del terzo settore (garantendo però la maggioranza al volontariato negli organi di governo) e i servizi saranno erogati a tutti gli enti del Terzo settore che si avvalgono di volontari. È inoltre prevista la costituzione di organismi di coordinamento regionali e sovraregionali con funzione di programmazione e controllo dei CSV.
I centri di servizi del volontariato avranno una compagine più larga, nuove risorse e nuovi compiti.
Tuttavia, oltre alle novità ampiamente positive, ve ne sono alcune che hanno destato preoccupazione tra le associazioni di volontariato più piccole, che spesso hanno fruito dei servizi di prossimità dei CSV. Il riferimento è in particolare alla previsione che siano individuate aree vaste per i centri per il servizio al volontariato superando il requisito della territorialità riconosciuto anche dalla Legge Regionale 12/2005. A livello provinciale dovrebbero restare solo degli sportelli, mentre sarebbero previsti degli accorpamenti di area fino a comprendere un milione di abitanti.
Il documento del PD impegna quindi la Giunta ad agire in tutte le sedi più opportune coinvolgendo il Governo e la conferenza permanente stato-regioni affinché i decreti delegati valorizzino l’autonomia organizzativa della rete dei centri servizi per il volontariato, salvaguardando il requisito della territorialità previsto dalla Legge Regionale 12 del febbraio 2005.
da Ufficio Stampa Gruppo PD
In commissione Politiche per la salute e politiche sociali è stata presentata la relazione riguardante la clausola valutativa della legge regionale 17 del 2007 in materia di contrasto al fumo.
Negli ultimi anni, si legge nella relazione, è diminuito il numero dei fumatori: i tabagisti in Emilia-Romagna rappresentano circa il 28 per cento della popolazione tra i 18 e i 69 anni. La prevalenza di fumatori, si specifica nel documento, è più alta nella classe d’età 25-34 anni (34 per cento) e fra gli uomini (32 per cento rispetto al 24 per cento nelle donne), in diminuzione il trend fra i più giovani, i nostri quindicenni fumano meno che nelle altre regioni. Inoltre, l’abitudine al fumo è più diffusa fra le persone con bassa scolarità (32 per cento) e presenza di difficoltà economiche (fino al 39 per cento in presenza di molte difficoltà). Circa un quarto (24 per cento) dei tabagisti adulti è un forte fumatore (20 sigarette o più al giorno), solo il 3 per cento fuma occasionalmente (meno di una sigaretta al giorno), il 41 per cento ha dichiarato di aver provato a smettere negli ultimi 12 mesi, fra questi la maggior parte (80 per cento) ha ripreso a fumare, il 12 per cento non fuma più da meno di sei mesi e l’8 per cento ha smesso da più di sei mesi.
L’assessorato alle Politiche per la salute sostiene e coordina progetti di prevenzione cura e disassuefazione realizzati nelle Ausl, investendo annualmente 60.000 euro. Particolare attenzione è rivolta alla prevenzione fra i giovani, principalmente nelle scuole con progetti e iniziative mirate. C’è anche maggiore attenzione nel rispettare le regole in locali pubblici e luoghi di lavoro.
da cronacabianca.eu